Mares di diomede
Per cominciare, secondo la mitologia greca , Ercole o Eracle (eroe greco) dovette compiere dodici fatiche per rimediare alla morte della moglie e dei figli in un impeto di rabbia provocato dagli dei, l’ottavo dei suoi fu affrontato dal cavalle di Diomede , che erano solo cavalle antropofaghe, è per questo motivo che il loro proprietario le fece legare con catene e le nutrì con la carne di ospiti innocenti.
Mares di Diomede
Lo pseudo-Apollodoro testimonia nella sua biblioteca che le cavalle appartenevano al re Diomede, figlio del dio della guerra Ares e Cirene, sebbene sia meglio conosciuto per le cavalle che possedeva.
Per catturare le cavalle di Diomede , Ercole e alcuni dei suoi amici decidono di salpare verso la Tracia.
Strabone racconta che quando l’eroe arrivò in Tracia, non aveva abbastanza cavalli per attraversare una pianura che era sotto il livello del mare, tuttavia scavò un canale per allagare la pianura e sconfiggere i suoi nemici.
Era molto astuto e per questo, ritrovandosi solo con le cavalle di Diomede, gettò in mare i giovani incaricati di accudirle.
Diomede andò con il suo esercito ad attaccare Ercole, ma lo sconfisse e gettò il corpo alle giumente mentre l’esercito che lo accompagnava fuggiva.
Dopo aver divorato il corpo, le cavalle di Diomede divennero così docili che Eracle riuscì a legarle al carro di Diomede, potendo così portarle a Micene, dove furono donate ad Era.
Nel corso della battaglia, le cavalle divorarono Abdero, amico di Eracle che era stato incaricato di custodirle, motivo per cui Ercole decise di fondare la città di Abdera in suo onore.
Si dice che le cavalle di Diomede siano morte sul Monte Olimpo, divorate da bestie e parassiti.